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#97 – Agents of S.H.I.E.L.D. F.B.S.A.

di Mickey e Fabio Furlanetto
(con contributi creativi di Carlo Monni)

 

 

In una boutique per bambini, Manhattan

-No, ma ripetimi perché dobbiamo comprarle un vestitito nuovo se abbiamo deciso di non portarla alla première- chiede Peter Parker a sua moglie, attraverso la tenda di un camerino che li separa.

-Perché mi sento in colpa sia perché la lasciamo a casa sia per quanto ho speso per il mio vestito - grida Mary Jane dall'altra parte.
-E mi pare giusto: hai già speso abbastanza tu, e per rimediare spendiamo ancora di più!

-Dai, una volta tanto... Se ingrana 'sta storia della serie, non avremo più problemi di liquidità! E per farla ingranare devo anche far colpo sulla stampa..!

Il dibattitto di economica domestica viene interrotto perché la tenda viene platealmente aperta, a mostrare la piccola May Parker bardata in un vestitino azzurro molto chic.

-Per tutti..! Sei... bellissima, piccola mia - dice suo padre, con voce emozionata, accovacciandosi alla sua altezza.
-Sembro Elsa, papà?

-Sei più bella di Elsa e Anna messe insieme, principessa - le dice, abbracciandola.

-Papààà, non respirooo - si lamenta la bambina tra il serio e il faceto.

-Scusa, Mayday- la bacia, prima di lasciarla andare e rialzarsi. A volte dimentica di avere la forza proporzionale di un ragno di dimensioni umane.

-Quindi hai cambiato idea? - lo stuzzica sua moglie.

-Assolutamente sì! Lo pago dal mio conto personale! - annuncia entusiasta Peter Parker, estraendo una carta di credito dal portafogli.

 

Quartier Generale dello S.H.I.E.L.D., New York City

L'ingegnere Leopold "Leo" Fitz e la biochimica Jenna Simmons stanno lavorando nel loro laboratorio a qualcosa di indecifrabile agli occhi di un profano, quando la loro collega Daisy Johnson irrompe con un tablet, senza troppe cerimonie.

-Fitz, ho bisogno di uno sguardo esterno e obiettivo su questi dati...
-Certo, di che si tratta?
-Un'informazione che ho intercettato nel deep web. Cerco sempre di monitorare i miei vecchi... amici di Rising Tide e probabilmente non ho fatto male.

L'agente scozzese prende in carico il device e inizia a trafficarci, mentre la sua amica inglese cerca di sbirciare senza darlo a vedere.

-Vogliono colpire degli agenti del F.B.S.A.? - ipotizza, dopo una lunga manciata di secondi.
-Non agenti qualsiasi. La serie televisiva della ABC. Mi sfugge qualcosa perché non è il loro modus operandi...

-Forse vogliono impedire la messa in onda, hackerando il segnale..? - s'intromette Jenna.
-Probabile, ma perché ce l'avrebbero con loro? Indagherò sui moventi, ma se ho il tuo appoggio sollecito Gonzales.
-Hai il mio benestare, non possiamo lasciare niente di intentato.
-Grazie, ragazzi, vi aggiorno.

 

Empire State University

-E con questo direi che è tutto- conclude Emil Sisko, premendo il tasto "Salva" di StarkOffice Impress[i] e chiudendo il programma. Ha appena finito di rivedere la presentazione della tesi di dottorato del suo amico e collega.

-Grazie, Emil, adesso sono decisamente più tranquillo.
-Figurati. Non c'era granché da correggere e, come continuo a ripeterti, il grosso del lavoro è fatto, il resto è più una formalità che altro.

-E come continuo a ripeterti io, ho contro il mio stesso relatore, a parte buona parte della commissione, compreso chi mi ha tolto la cattedra di Biochimica. Se tutto va bene, comunque, vorrei ricandidarmi per un insegnamento.

-Devi. I tuoi studenti hanno un buon ricordo di te. E non mi riferisco solo alla Goodwin.

Quel riferimento gli fa venire in mente che più tardi ha appuntamento con la sua ufficiosa sidekick.

-Grazie del supporto. Direi che ora posso rilassarmi fino alla seduta. Stasera ho la proiezione dell'episodio pilota di Agents of FBSA... mi dispiace non avere inviti in più, so quanto ti sarebbe piaciuto e sai che ti avrei portato senza pensarci due volte.

-Tranquillo, fratello, lo so... l'importante è che domani tu mi faccia un resoconto dettagliato e spassionato.

-Non verrò in facoltà, quindi ti chiamerò appositamente, promesso - gli dà una pacca sulla spalla.

 

Quartier Generale dello S.H.I.E.L.D., New York City

La squadra al completo è stata raggiunta dal loro diretto superiore, preannunciato dal ticchettio del suo bastone da passeggio. Parla lentamente, soppesando ogni parola, in netto contrasto con l’energetica irruenza dei suoi agenti più giovani.

-L'agente Johnson mi ha fatto rapporto sulla minaccia di Rising Tide e mi ha persuaso a mandarvi sul campo, in incognito, a monitorare la situazione - li ragguaglia Robert Gonzales.
-Grazie, signore. Abbiamo recuperato la lista dei presenti alla proiezione in anteprima della puntata pilota e... indovinate chi ci sarà? Phil - prende la parola Daisy Johnson.
-Da Los Angeles?
-E non ci ha nemmeno avvertito che sarebbe venuto in città...
-Bando alle ciance - li richiama all'ordine Gonzales - Coulson sarà presente perché è consulente narrativo della produzione. Avrei voluto tenere il F.B.S.A. fuori da questa faccenda, prima di capirne di più, ma non potrà non riconoscervi. Potrei mandare qualche nuova recluta a lui ignota per ovviare il problema, ma ho il sentore che ci teniate a rivedere il vostro vecchio capo.

-Grazie, signore - sorride Jenna.

-Mi dispiace, agente Simmons, ma purtroppo siamo riusciti ad avere solo tre inviti per la premiére. Non ha senso mandare altri agenti oltre Skye, Fitz e Hunter. Lei li coordinerà da qui. Ricordate che questa non è una rimpatriata, e che Coulson non fa più parte dello S.H.I.E.L.D. Monitorare le attività di Rising Tide ha la priorità assoluta.

-Forse avrei dovuto fare domanda per l’F.B.S.A.; rischiare la vita per salvare del mondo non è male, ma essere pagato per guardare un telefilm sembra il mio lavoro ideale – scherza Hunter.

-Coulson non si farebbe assegnare ad un lavoro così semplice se non avesse le sue motivazioni; che anche l’F.B.S.A. sospetti qualcosa? Coulson è uno dei pochi dei loro agenti ad avere esperienza con Rising Tide – ricorda Daisy.

-E’ possibile, Johnson. Ha fatto ricerche sul resto della lista degli invitati alla premiere?

-Sissignore. Nessun nome rilevante o riconducibile a gruppi sovversivi. L'unica lampadina che si è accesa è Peter Parker. Conoscete?

-Scienziato, vincitore di un Chemical Society Award, fotografo del Daily Bugle specializzato sull'Uomo Ragno, ha pubblicato un libro e un dvd sull'argomento - sciorina Simmons, senza muovere gli occhi dai binoculari di un microscopio.
-Esatto.
-Avevi fatto una ricerca? - chiede tra il serio e il faceto Lance Hunter Jr.

-No, ci conosciamo nell'ambiente. Pensate che sia coinvolto a qualche titolo?

-No, è il marito di un'attrice della serie.
-Mary Jane Watson - le fa eco Fitz, ricevendo in cambio un'occhiata gelosa.

-Siete tutti esperti tranne me - fa spallucce Daisy.
-Siamo in due - inarca il sopracciglio Lance Jr.

 

Sul tetto di un palazzo di SoHo

I più attenti inquilini e avventori del circondario hanno iniziato a notare che l'Uomo Ragno e quella-nuova-supereroina bazzicano spesso la zona. Fintanto che il senso del pericolo non scatta, l'arrampicamuri è tranquillo che farsi vedere spesso da queste parti, su questo edificio, non rappresenti un problema. Per questo chiacchiera sul tetto masticando un hot dog, come se niente fosse.

-Deduco che tu non abbia nessuno a casa che cucini per te.- la butta lì Catalyst.

Peter non sa se si tratta di genuino interesse per lui o di un modo per indagare sulla sua identità segreta. Non è sicuro che sia appropriato rispondere sinceramente, visti i sospetti che la sua ex studentessa potrebbe avere sul "professor Parker", ma decide di non mentire, pur rimanendo sul vago:
-Uhm, in realtà sì, ma sono giornate molto convulse e so che stasera potrò sì rilassarmi ma mangerò molto tardi, per cui...

Un angolo della sua mente si immagina addormentarsi sulla poltrona del teatro in cui proietteranno il telefilm, cercando di non farsi cogliere in fallo da sua moglie, e poi riacquistare tutta la lucidità per il buffet post-proiezione che sta già pregustando.

-... ma non siamo qui per parlare di me. Goblin.

-Giusto. Ho fatto quello che mi hai chiesto – risponde la ragazza, porgendo all’arrampicamuri un plico di fogli stampati: la maggior parte sono solo tabelle, mentre altri sono mappe di New York.

-Una soluzione un po’ troppo low tech per il ventunesimo secolo. Non hai un tablet come tutti?

-Con quello che mi costa l’università? E poi non potevo rischiare che qualcuno rubasse i dati.

-Apprezzo una sana dose di paranoia, Catalyst, ma non esageriamo: questo non è un telefilm spionistico. Cosa vuol dire tutta questa roba, comunque?

La domanda è retorica: Peter sa benissimo che cosa ha davanti, ma meglio che la ragazza non sospetti che l’eroe conosce la biologia molecolare molto meglio di lei.

-Analisi spettrografiche dei campioni che mi hai portato: dovunque Goblin costruisca i boomerang...

-Razorang – la corregge.

-Quello che sono. Non starò ad annoiarti con i dettagli, ma a giudicare dalle tracce Goblin deve avere una base nelle vicinanze di uno stabilimento chimico; premetto che non è il massimo dell’affidabilità, ma almeno spero di averti ristretto il campo.

-Ottimo lavoro, Catalyst. Non avrei saputo fare un lavoro migliore in così poco tempo.

-I miei poteri rendono questo genere di cose fin troppo facile – alza le spalle la ragazza.

-Non sminuirti. Col tempo, queste mappe mi aiuteranno a catturare quel maniaco – risponde l’Uomo Ragno, prima di gettarsi nel vuoto e svanire aggrappato ad una ragnatela.

 

Lincoln Center for the Performing Arts, Upper West Side, Manhattan

Il momento tanto atteso è arrivato. I coniugi Parker sono sul red carpet che li porterà all'interno dell'auditorium in cui verrà proiettata la prima puntata di Agents of FBSA, il serial che vede Mary Jane Watson tra i protagonisti. Ammesso che ottenga il via libera.

Peter Parker è a dir poco a disagio. E' abituato a stare dall'altra parte dell'obiettivo, i flash dei colleghi fotografi sono stilettate al suo lato sociopatico.

-Qui hanno fatto una premiere di Game of Thrones... fanno le cose in grande - dice Mary Jane, a mo' di ventriloquo, continuando a sfoggiare un sorriso a trentadue denti a favore delle macchine fotografiche.

-Non so come fa ad avere successo quella roba piena di sesso e violenza.
-Penso tu ti sia appena risposto da solo. E poi non ti facevo così vecchia maniera, Peter.

-Sarà che faccio fatica ad appassionarmi a duelli di spada e draghi sputafuoco quando mi ricordo di quando qualcuno ha veramente provato a decapitarmi con una spada. Anche se non mi pare di aver mai avuto a che fare con un drago... un T-Rex conta?

-Hai la carriera più strana del mondo – scuote la testa l’attrice.

 

Sparpagliati tra fan, giornalisti e invitati, i tre agenti dello SHIELD assistono alla passerella e comunicano tramite gli auricolari, a rischio di essere scambiati per squilibrati.

-Bloody hell, e quella sta con un geek del genere? Senza offesa, pasticcino - commenta Lance Hunter, all'indirizzo di Fitz.

-Io lo trovo carino, anche se non è il mio tipo - ribatte Daisy.
-Già, troppo giovane e non abbastanza stempiato per te.
-Ancora con questa storia, Lance?

-Concentratevi sulla missione- li richiama all'ordine Jemma, dalla base. Avrebbe voluto intervenire in favore di Parker, ma avrebbe fatto solo ingelosire inutilmente Leo.-Notato nient'altro di rilevante?

-Il nulla cosmico, ora come ora- ammette Hunter.

-E a momenti ci faranno accomodare...

Nella calca, gli sguardi di Phil Coulson e Skye Johnson si incrociano.
-Signori, Coulson ci ha ingaggiati a livello visivo - riferisce la ragazza - Cerca di nasconderlo, ma si capisce che è preoccupato dalla nostra presenza qui.

-Potrebbe essere un bene se mantiene alta la guardia anche lui, due occhi in più fanno comodo in una situazione alla cieca come questa.

 

Quando affonda le natiche nella poltroncina indicatagli dalle hostess, Peter ritrova la pace. Non solo è stanco, ma lo stress delle interviste e degli occhi puntati addosso rischiava di farlo sbroccare.

-Tutto questo è una figata pazzesca- commenta Mary Jane, emozionata come un bambino in un negozio di videogiochi.

-Sì, posso solo immaginare - annuisce suo marito, guardandosi intorno. Non riconosce nessun volto familiare, al di là di qualche collega giornalista e qualche attore di serie B.

-Sii gentile. Lo so che non riconosci nessun attore che non sia stato in Star Trek o Guerre Stellari, ma prova a fingere – lo rimprovera la moglie.

-L’importante è sorridere e stringere mani – si intromette un uomo di mezz’età che finora si è mescolato alla perfezione nella calca.

-Buono a sapersi. Sono un grande fan del suo telefilm – reagisce Peter con un sorriso forzato e stringendo la mano all’uomo, che risponde con una stretta più ferma del previsto.

-Peter, non essere sciocco, non è un attore. Ti presento Phil Coulson, consulente tecnico per la serie.

-Piacere mio, signor Parker. Non si preoccupi, non tutti sono abituati a mentire a viso aperto.

-E’ questo che l’ha portata da agente FBSA ad Hollywood?

-Diciamo che ho un interesse particolare per le persone che fingono di essere quello che non sono, soprattutto se lo fanno a fin di bene – è la criptica risposta di Coulson.

Peter vorrebbe chiedere maggiori delucidazioni, ma l’annuncio dell’inizio della proiezione e lo strattone di Mary Jane lo riportano alla priorità della giornata.

 

Sullo schermo si avvicendano una prorompente scena d'azione iniziale, seguita da una serie di scene didascaliche per presentare il cast principale e le loro caratteristiche. Dopo la scena incentrata sul personaggio interpretato da Mary Jane, Peter inizia a perdere interesse e lucidità.

Proprio quando stava per addormentarsi, un formicolio alla nuca risveglia l'arrampicamuri. Non riesce a identificare il tipo o la sorgente del pericolo: è come se fosse diffuso nell'aria, ma non è un gas, non ha l'istinto di non respirare; piuttosto, di distogliere lo sguardo e tapparsi le orecchie. E di smascherarsi come Uomo Ragno, e di attaccare inermi civili.

-Scusa, devo scappare in bagno- si congeda da sua moglie, suscitando un'ovvia preoccupazione. Non è mai un buon segno quando suo marito si allontana in tutta fretta, perciò inizia a guardarsi intorno per scrutare la presenza di qualche super-criminale..

-Parker si sta allontanando- nota Leo Fitz.

-Sua moglie le avrà detto che ci vuole tempo finché ricompare- scherza Hunter. -Se non fosse per Jemma, penserei che ti piacciono i mas----

-No, ragazzi, c'è qualcosa che non va...- annuncia Daisy, con voce tremante.

 

Nella toilette, Peter Parker si sente meglio. Prende respiri profondi, mentre si fissa nello specchio. Ha ancora l'eco di una voce silente nel suo inconscio, che lo incita alla violenza.
Poi, d'improvviso, il Senso di Ragno scatta in modo potente, classico, e l'edificio inizia a tremare.
Nel dubbio, è meglio che indossi il costume che si era ripromesso di non portare.

 

In una palazzina di SoHo

Da quando è diventata Catalyst, Maureen Goodwin si è ritrovata fatalmente indietro con gli studi. Per quanto si sia ripromessa di rimettersi in sesto dopo aver deciso di non giocare più a fare la supereroina, l'Uomo Ragno continua a metterla sotto pressione con la storia di Goblin e... la carne è debole. Per questo non è riuscita a far cadere nel vuoto l'inaspettato invito a uscire di sue vecchie amiche che non si sono dimenticate di lei dopo tanta latitanza.
In gingheri, sta aprendo la porta del suo appartamento per uscire, quando sente qualcosa che coglie la sua attenzione.

-... disturbo. Sono una giornalista del Daily Bugle e sto scrivendo un pezzo su Catalyst, una nuova supereroina. Siccome viene spesso avvistata in questo isolato, sto facendo domande in giro per saperne di più. Mi può aiutare, come hanno già fatto molti suoi vicini di casa?

Dalla soglia di casa, nella penombra, Maureen intravede la scena, in cui l'inquilina pettegola in fondo al pianerottolo scruta dall'alto in basso Irene Merryweather e la sua tessera da giornalista.

E viene colta dal panico.

 

Lincoln Center for the Performing Arts

Improvvisamente, il teatro inizia a tremare leggermente.

-Daisy, sei tu? Cosa diavolo fai?! - chiede Fitz, sempre parlando tramite auricolari nascosti.

La ragazza si è alzata e si sta spogliando, solo per mostrare una tuta nera aderente al di sotto, mentre le vibrazione aumentano.

-Non lo so, io devo... attaccare...
-Skye! - la chiama con un vecchio nome la voce familiare di Phil, in piedi anch'egli ormai.
-Aiutatemi, non riesco a fermarmi...
-Controllo mentale, ancora una volta[ii]?!

-Trovate la fonte! - dispone Coulson, rivolgendosi convulsamente ai suoi ex agenti.

-Ci dai ordini come ai vecchi tempi..? - gli si avvicina Leo Fitz.

 

La gente ha pensato a una comune scossa di terremoto, per quanto inusuale per la costa est dell'America, e molti stanno già accorrendo verso le uscite.

-Peter, dove diavolo sei? - borbotta tra sé e sé Mary Jane.

Quando vede comparire l'Uomo Ragno, capisce che i peggiori timori si stanno concretizzando.

 

-Non so chi tu sia, ma so che sei la fonte di questo trambusto- grida il tessiragnatele all'indirizzo di Skye.

-Uomo Ragno... che onore incontrarti finalmente.

-Vorrei poter dire lo stesso!

Testa-di-tela prova ad assestarle un pugno ma viene respinto all'indietro da una scarica di vibrazioni che non ha il tempo di schivare.

-Sei la figlia di Shocker, per caso?

-Fuochino... super-criminale sbagliato!!!

Un'altra scarica ad ampio raggio gli impedisce di rialzarsi. Peter osserva con un misto di orrore e di estranea soddisfazione gli spettatori che vengono sbalzati via, probabilmente con qualche osso rotto.

-Non dobbiamo combattere tra noi, arrampicamuri! Togliti quella maschera e attacchiamo i civili!

-Dannazione, lo so che è quello che vorrei fare, ma sto cercando di resistere alla tentazione e non sei di grande aiuto!

Peter Parker coglie tutta la paradossalità delle proprie parole. Ha abbastanza esperienza da essere ragionevolmente sicuro che entrambi sono sotto il controllo mentale. Quella voce inconscia lo spinge a una violenza insensata, a una liberazione controproducente... Solo il pensiero della piccola May nel suo vestitino azzurro gli sta permettendo di arginare i danni, di non smascherarsi o attaccare nessun innocente. Deve sfogare questa rabbia indotta verso qualcuno che può permetterselo.

-Niente di personale, brunetta, devo farti smettere di causare danni e poi capire chi diavolo ci sta facendo questo!

Chi può essere? Mastermind? Judas Traveller? Il Manipolatore? Si fa queste domande mentre saltella qua e là come una rana impazzita, nel tentativo di avvicinare l'agente Johnson senza essere intercettato dagli effetti dei suoi poteri.

 

-Non so che ci faccia l'Uomo Ragno qui, ma potrebbe salvare la situazione- ammette Phil Coulson, provando anch'egli ad avvicinarsi verso la sua vecchia pupilla, per farla ragionare.

Non coinvolto nelle comunicazioni tra i suoi ex agenti, non viene ascoltato, né può ascoltare le direttive che stanno ricevendo.

-Fitz, identifica la sorgente della manipolazione mentale: può essere un mutante, un inumano, un alieno o una tecnologia- dispone Simmons dalla sua postazione.-Hunter, tu aiuta con l'evacuazione nel frattempo.

-Va bene, ma tu manda una squadra di STARS per contenere Skye!- ribatte Lance.

-Non se possiamo arginare la situazione, non finché l'Uomo Ragno non si dimostrerà non all'altezza della situazione.

L'agente playboy non si prende la briga di ribattere perché preso dalla gestione della situazione e, in particolare, da una persona che secondo lui merita particolare attenzione.

-Miss Watson, sono dello SHIELD, venga con me.- dice a Mary Jane, prendendole le spalle.

L'attrice rimane interdetta più dal conturbante accento britannico che dal provocatorio modo in cui si rivolge a lei come una donna single.

-SHIELD? Che volete da me?

-Metterla al sicuro. Non possiamo rischiare che il suo bel faccino venga rovinato da qualche calcinaccio o Dio solo sa cosa.

-Ma siete seri? Io voglio rimanere qui, grazie della premura! - dice, con la coda dell'occhio verso suo marito in costume.

-Cosa?

-Io... grazie, ma c'è gente che ha più bisogno di me! - si dilegua la donna, con grave disappunto dell'agente.

-Ecco, adesso capisco perché si è messa con un geek come Parker: è matta da legare!

 

Finalmente, anni di esperienza contro Shocker vengono messi a frutto e l'Uomo Ragno riesce a centrare il volto di Daisy con una ragnatela, il modo più facile per confondere e accecare un avversario alle prime armi.

-Ehi, che schifo! - dice Skye, con le mani a tentare di staccare il fluido viscoso dagli occhi, con il risultato di impastricchiarsi ulteriormente.

-Piano con gli insulti, la mia tela è molto permalosa, sai?

Sono le ultime parole che avverte Daisy Johnson, perché un colpo di taglio al collo ben assestato le fa perdere i sensi, e fa smettere il terremoto che ha sconquassato il Lincoln Center.

-Shang Chi, beccati questa! - esulta l'Uomo Ragno - E ora che non ho più valvole di sfogo, è ora di menare le mani a qualche inerme genezero e togliermi 'sta cavolo di maschera che mi prude da matti...

-Fermo, Uomo Ragno!!! - urla una voce femminile che lo riporta alla realtà.

-Mary Jane... - bisbiglia - Aiutami, non riesco a fermarmi...

-Qualsiasi cosa ti stanno facendo, hai un sesto senso del cavolo, usalo per trovare il responsabile!

Peter Parker annuisce e chiude gli occhi per concentrarsi. Stavolta non deve solo focalizzarsi sul Senso di Ragno, deve anche tenere a bada gli impulsi che gli stanno suscitando. Come un contatore Geiger con le radiazioni, il senso del pericolo ticchetta sempre più vertiginosamente man mano che si avvicina allo schermo cinematografico e al sistema di amplificazione, che continuano a trasmettere imperterriti il finale della puntata della serie televisiva, nonostante il terremoto.

-E'... è la puntata!!! E' lì la fonte del problema! - grida l'Uomo Ragno, in preda all'illuminazione.

Ormai nella sala sono rimasti solo sua moglie, gli agenti dello SHIELD, un agente del FBSA e un nugolo sparso di persone ferite.

- Ho capito, controllo subliminale! -- lo segue a ruota l'agente Fitz -Dev'essere ispirato al programma di controllo usato da Madcap qualche mese fa![iii] L'ho studiato! Ci vorrebbe Daisy per contrattaccarlo, però...
-Sei un genio. Ce la puoi fare anche senza di lei, Leo- lo rassicura Lance, con un'inusuale pacca ferma sulla spalla.

-Scusate, ma non ce la faccio più a resistere... - confessa l'arrampicamuri, sradicando una sedia e lanciandola verso Lance Hunter Jr.

"Che l'abbia visto flirtare con me?", si domanda Mary Jane, per distrarsi dall'eventualità che il suo uomo faccia del male a qualche innocente o che ceda all'istinto dichiarato di smascherarsi.

L'agente riesce a schivare per un pelo l'attacco, con una capriola da cui si rialza con la pistola puntata.

-Non costringermi a spararti, Testa-di-tela! - minaccia il figlio del capo del Joint Intelligence Committee britannico.

-Tu provaci, signor Dio-salvi-la-regina!

Hunter preme il grilletto. Normalmente non mirerebbe al petto ed esiterebbe per la presenza di civili, ma la sua arma non spara proiettili normali: una dose non letale di neurotossina dovrebbe mettere al tappeto all’istante anche un super-umano. Sfortunatamente l’Uomo Ragno inizia a muoversi prima ancora che Hunter faccia fuoco, come se sapesse in anticipo cosa sta per succedere, e nonostante sia a distanza ravvicinata evita il colpo con facilità. Lo stesso capita con i colpi successivi; un conto è leggere in un dossier quanto siano rapidi i riflessi del ragno, un conto constatarlo dal vivo.

Quando una ragnatela blocca la canna della pistola, Hunter non esita a lasciarla cadere a terra; un rapido movimento delle mani e dalle maniche fuoriescono due piccoli bastoni da combattimento.

-Incredibile cosa si ottenga dalla propria ex durante il divorzio, mate – scherza Hunter lanciandosi all’attacco. A suo onore, c’è da dire che pochi reggerebbero il passo con qualcuno del suo calibro.

-Sei bravo. Ma io sono stupefacente – commenta l’Uomo Ragno, schivando ogni colpo come se Hunter si muovesse al rallentatore. Afferra uno dei bastoni e lo stringe con abbastanza forza da spezzarlo in due con facilità; anche la scossa elettrica rilasciata non lo infastidisce.

-Tutto qui? Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più – commenta il ragno, scagliando Hunter contro il muro più vicino con abbastanza forza da fargli perdere i sensi.

-Che ne dici di un po’ di scienza? – chiede Fitz avvicinandosi; per merito della baraonda i civili si sono allontanati, con l’eccezione di Mary Jane che ha il buon senso di non avvicinarsi troppo.

L’Uomo Ragno è ancora sconvolto dal segnale che proviene dallo schermo, ma è comunque sicuro di non avvertire il Senso di Ragno. Del resto, Fitz gli sta solo puntando addosso uno smartphone.

-Se vuoi chiedermi un selfie, direi che non è il momento.

-Ultimo avvertimento, Uomo Ragno, se non vuoi farti del male.

-Fitz, razza di idiota, questo schiva i proiettili, che te ne fai di un telefonino!? – si lamenta Hunter.

-Prova a schivare la luce allora – risponde Fitz, premendo lo schermo. Il flash non è quello di una normale macchina fotografica: la quantità di luce stroboscopica che emette è a dir poco accecante, e tarata specificamente per ottenere un riflesso automatico del cervello umano. Il Senso di Ragno fa il suo lavoro, ma non è abbastanza: il telefonino non è un pericolo fino a quando la luce non si accende, e nemmeno l’Uomo Ragno è abbastanza veloce da schivare la luce.

I suoi muscoli si irrigidiscono e crolla a terra, giusto in tempo da sentire il “click” della fotocamera.

-Bloody hell... hai steso l’Uomo Ragno con una foto!?

-Il segnale che lo ha fatto impazzire deve aver attivato in modo anormale i suoi neuroni; ho pensato che potesse renderlo vulnerabile ad uno spostamento depolarizzante parossistico, quindi un segnale stroboscopico abbastanza potente avrebbe...

-...potuto farmi venire un gran mal di testa , sì – risponde l’Uomo Ragno, rialzandosi in piedi. Fitz fa un passo indietro, mentre Hunter prova a colpirlo alla nuca con il bastone ancora intatto.

-Calma, Trainspotting, sono tornato in me – risponde l’arrampicamuri, afferrando il bastone senza neanche guardarsi alle spalle.

-E adesso? – chiede Fitz.

-Adesso voi vi occupate della vostra collega, mentre io penso a cambiare canale.

 

In cabina di regia

Il tessiragnatele non è abituato a essere anticipato o aiutato senza preavviso. Quando giunge nella sala di controllo da cui tutta l'operazione dev'essere partita, trova la porta reduce da un discreto carico di esplosivo in corrispondenza della serratura. Al di là di essa, due uomini a terra, Phil Coulson con un'arma puntata contro un terzo, e un quarto pronto a colpirlo alle spalle.
Senza pensarci due volte, le mani di Spidey puntano nelle diverse direzioni dei due avversari, emettono fili di ragnatele in corrispondenza delle loro pistole e le tirano a sé per disarmarli, dopodiché bissano la mossa ancorando i due terroristi e strattonandoli verso di sé, per finirli con due pugni gemelli.

-Grazie, Uomo Ragno, anche se avevo la situazione sotto controllo.

-Ho notato. Chi sarebbero questi?

-Agenti di Rising Tide - risponde Daisy Johnson, irrompendo allarmata nella stanza e chinandosi a constatarne le condizioni di salute.

-E' un gruppo di hacker terroristi, o rivoluzionari a seconda dei punti di vista- spiega l'agente del FBSA, con un'occhiata verso la sua ex protetta, mentre si adopera ad ammanettarli tutti. -Da tempo hanno messo le mani su una traccia subliminale capace di influenzare chiunque avesse super-poteri perché si scagliasse contro i civili.

-Quindi sapevi tutto questo?
-Non quanto ne so adesso, ma abbastanza da meritare un’indagine.

-E' solo per questo che si è finto consulente tecnico per la serie?

-Anche. Che resti tra noi, ma il casting della Watson è stato un bonus... sono un fan di lunga data.

Peter Parker stringe il pugno, in un irrazionale impeto di gelosia. Se non indossasse la maschera, starebbe mostrando un sorriso di circostanza. Cambia argomento:

-Avete idea dove si siano procurati questa traccia i Rising Tide? Tra me e me, prima di aver chiara la situazione, avevo fatto delle ipotesi che perlopiù non avevano a che fare con la tecnologia. Non mi sembra il modus operandi di un Mastermind, tra l'altro. Quindi o ha a che vedere con la storia di Madcap, come suggeriva l'altro inglesino, o l'ultimo Mysterio sta appaltando qualcuno dei suoi trucchi, o è roba inedita.
-Scozzese- rimarca il sopraggiunto Leo Fitz con un finto colpo di tosse di accompagnamento.

-Mysterio? Un bel grattacapo. Il suo dossier è zeppo di supposizioni- ammette Coulson, tradendo un miscuglio di frustrazione e curiosità. Il nerd che è in lui ama poter classificare e incasellare tutto. -Almeno tu sai chi c'è dietro la maschera oggi?

-Non è il genere di dettagli che di solito mi piace discutere con le autorità, ma, no, non ho la più pallida idea se sia Beck redivivo o uno dei suoi tanti sconosciuti emuli. E non ci tengo a saperlo.

-Ahem, tornando a noi, non sottovalutate i genietti di Rising Tide - si rintromette Skye, tradendo invece una punta di opinabile orgoglio -Non c'è bisogno di tirare in ballo Mysterio per giustificare quello che sono stati capaci di fare...

-Può darsi. Ma per esperienza personale, se le cose possono essere peggio di quanto sembrano, di solo con me lo sono – sospira l’Uomo Ragno.

 

Per le strade di New York

E’ normale amministrazione che di fronte ai negozi di elettrodomestici si fermino persone che approfittano della possibilità di guardare la TV gratis. Un uomo il cui volto è nascosto dall’ombra del cappellino da baseball e dal bavero rialzato di un impermeabile non si muove da parecchi minuti, mesmerizzato dal servizio sulla straordinaria prima di Agents of FBSA.

Attorno a lui la gente va e viene, ed è solo questione di tempo prima che qualcuno attacchi bottone.

-Cosa non si inventano per farsi pubblicità, eh? Per me è tutto finto.

-Il confine tra realtà e finzione diventa sempre più labile – annuisce l’uomo.

-Esatto! Io mi fido solo di quello che posso vedere con i miei occhi.

-Lo stesso errore che costerà la vita all’Uomo Ragno.

-Cosa c’entra l’Uomo... hey, dov’è andato? – si chiede il passante, guardandosi attorno. L’uomo con cui stava parlando è sparito, anche se non può essersi allontanato senza essere visto.

E per qualche ragione, c’è una densa nebbia verdastra nel punto in cui si trovava prima di svanire.

 

All'esterno del Lincoln Center

-Se avessero avuto pazienza e aspettato la messa in onda... migliaia di superumani in giro per il Paese si sarebbero rivoltati contro la popolazione civile - spiega Fitz.

-Hanno avuto il buon cuore di limitarsi a questo... esperimento.

-Li stai difendendo, Daisy?!

-No, no, dopo quello che mi hanno fatto... dovrò compilare rapporti per settimane per giustificare tutto questo, come minimo.

-Quindi... ti chiami Daisy? Skye è il tuo nome di battaglia? - si reintromette Spidey.
-Mmm, no, lunga storia. Sono l'agente Daisy Johnson, ma tu chiamami pure Skye, Uomo Ragno. E' davvero un piacere conoscerti - gli dice, porgendogli la mano.

-Piacere mio. Come si suol dire, avrei preferito circostanze diverse - ricambia il gesto l'arrampicamuri. -Qualche mese fa ho avuto a che fare con delle specie di hacker con manie di grandezza... Posso darvi una mano a scovare Rising Tide?

-Grazie dell'offerta, Uomo Ragno, ma lo SHIELD preferisce affidarsi ad agenti scelti e addestrati - declina Skye.

-Ho già collaborato con l'FBSA pur non essendo un agente- insiste, rivolgendosi verso Coulson.

-Tu mi insegni che sono agenzie completamente diverse. Questo attacco può essere configurato come terrorismo, di un'organizzazione dalle ramificazioni internazionali... se ne occuperà lo SHIELD.

-Va beeeeene... buon lavoro, agenti!

L'Uomo Ragno si congeda con uno spettacolare balzo, da cui poi volteggia via in ragnatela.

 

Nel viavai di operatori sanitari e di forze dell'ordine, gli agenti riescono a ritagliarsi un minuto per parlare. Skye è più decisa di tutti a lasciarsi questo incidente alle spalle:

-Quanto ti trattieni a New York, Phil?

-A quanto pare, qualche giorno in più del previsto, ci sarà molto da lavorare sia col Bureau sia con la produzione. Non vedevo proprio l’ora di avere a che fare con due burocrazie in contemporanea.

-Non tutto il male viene per nuocere. Possiamo trovare il tempo di un pranzo domattina, a mente fresca? Muoio dalla voglia di uno shawarma.

-Farò il possibile. Sarà agrodolce, ma non possiamo perdere quest'occasione per una reunion del team. O di quello che ne è rimasto.

-A proposito: notizie di May? Sta tenendo un basso profilo, anche per miss nervi d’acciaio.

-Melinda è a caccia di Ward.[iv] - rivela Coulson a mezza voce, suscitando un sommesso stupore tra gli ascoltatori.

-E non ci ha fatto sapere niente? Ci saremmo offerti di darle una mano - si propone subito Fitz.

-E May è esattamente il tipo di persona che non accetterebbe. Gonzales non ci lascerebbe intromettere neanche se l’ordine arrivasse da Nick Fury in persona – nota Skye.

-Se non vi disturba il fumo passivo, potremmo testare quella teoria. Chissà se a Nick piace lo shawarma - risponde Phil Coulson, facendo subito una chiamata.

-Esibizionista – si lamenta Hunter.

 

Casa Parker, Forest Hills

Il buffet post-premiére è saltato per comprensibili motivi e la famiglia Parker-Watson è corsa ai ripari, attingendo alle riserve del freezer, pur essendo passata la mezzanotte.

-Ma dici sul serio?- grida Mary Jane al telefono, che tiene fermo tra orecchio e spalla, mentre sforna una lasagna riscaldata dal microonde.
Peter le fa segno di abbassare la voce, visto che May dorme di sopra, e si affretta ad aiutarla a portare la cena in tavola, di modo che possa concludere agevolmente la conversazione.
-Ok, speriamo sia come dici, dobbiamo giocarcela bene... mandami un messaggio con gli orari. Grazie di tutto, Max. Ok, buonanotte.

-Che ha detto Maxie? - domanda Peter, parlando del manager di sua moglie (nonché suo ex manager come Uomo Ragno), e le passa la forchetta.

-Secondo lui ci facciamo troppi problemi con la storia della mia maledizione per quello che è successo alla prima del musical, per Caesar e tutto il resto[v]... anzi, dice che è grasso che cola, tutta pubblicità. Domani ho già due interviste sull'argomento!

-Mi fa piacere per la tua carriera, ma cosa hai intenzione di raccontare esattamente?

-La verità, no? In fondo ne abbiamo parlato... quello che è successo non ha niente a che vedere con te. Non è colpa dell'essere la moglie dell'Uomo Ragno. Non ho niente da nascondere.

I coniugi si prendono qualche secondo per masticare e ingoiare.

-Comunque domattina parlerà anche con i produttori e capiremo se la situazione promette bene o se hanno intenzione di farmi morire nella seconda puntata, o addirittura di rigirare il pilota.

-Sono ragionevolmente sicuro che saranno contenti anche loro di questa pubblicità gratuita. #AgentsOfFBSA è un trending topic stasera.

-Anche se odi i social, ti tieni aggiornato per me... che cucciolo.
Mary Jane prende la mano libera di suo marito ed entrambi continuano a mangiare così, l'uno di fronte all'altro, con le mani sinistre intrecciate finché i loro piatti non sono puliti.

 

Nel prossimo episodio...
Una nuova resa dei conti tra l'Uomo Ragno e Goblin, con la partecipazione del Ragno Nero. #RoadTo100

Note

Questa serie, ormai, è così costellata di guest-star da richiamare le atmosfere della mitica Marvel Team-Up. Stavolta è toccato a mezzo cast di Marvel's Agents of S.H.I.E.L.D.. Come si concilia la serie televisiva con la continuity della fan fiction?
Nelle puntate precedenti...

Abbiamo ringraziato Carlo Monni nei credits perché insieme abbiamo lungamente discusso se e come mutuare personaggi e storyline dalla serie televisiva. Con ogni probabilità, rivedremo in altre sedi tutto il cast e ne sapremo di più sui loro trascorsi...

 



[i] Versione Marvel di OpenOffice Impress o, se preferite, Microsoft Office Powerpoint.

[ii] Vedi l'affare "Lorelei" nell'episodio 15 della prima stagione di-----no, stiamo SCHERZANDO.

[iii] Vedi Occhio di Falco #18--19 di Carmelo Mobilia

[iv] Vedi Lethal Honey #20-21 di Carlo Monni